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Anche se sono spesso nelle profondità degli abissi, sento ancora dentro di me una melodia perfetta, come una musica dalle note intonate.

COME FACCIO A CAPIRE SE E' AMORE?

Non è scontato capire quando siamo innamorati perchè quello che riguarda la nostra interiorità non è sempre di facile reperimento...in certi casi ci chiediamo quali siano i nostri reali sentimenti perchè non riusciamo a capire se è amore o qualcos'altro.


Vediamo quali sono i trucchi per capirlo.


1.Come parli del partner e di te, al singolare o al plurale? Il nostro linguaggio esprime senza la nostra consapevolezza quello che sentiamo nel profondo. Usi più spesso il "noi" o "io" e "te"?

Quando qualcuno ci entra nel cuore ci sentiamo due e ci viene naturale parlare al plurale.

2.Ti senti pronto a fare sacrifici per l'altro? Ovviamente è semplice capire che se non c'è voglia di impegnarsi e rinunciare a qualcosa, non sarà possibile una relazione d'amore.

3.Non riesci a smettere di osservare il volto del partner.
Quando il sentimento è profondo gli innamorati tendono a guardarsi molto più tempo negli occhi rispetto ad altre parti del corpo.
  
4.Ti mette a disagio l'idea di perdere parte della tua indipendenza?
Le persone innamorate sentono talmente il bisogno dell'altro che la dipendenza diventa tollerata.
  
5.Stare insieme all'altro non è mai troppo.
Nelle fasi iniziali della relazione ild esiderio di passare tempo insiem al partner sembra non bastare mai e anche se si sta insieme un pomeriggio sembra sempre troppo poco, E' un effetto di dilatazione del tempo che ci fa sentire in un'altra dimensione ed è piacevole ma anche un pò destabilizzante.
  
6.Quanto avete in comune?
Nonostante la diversità sia motivo di curiosità e sia motivo di intrigante attrazione, le relazioni per essere durature devono basarsi su un terreno comune.
  
7.Funziona la sessualità tra di voi?
Un'esperienza sessuale appagante è uno degli elementi fondamentali per una relazione soddisfacente.

Ora non resta che cercare la vostra anima gemella, lei vi sta aspettando, ma si paleserà solo quando sarete pronti ad incontrarla...buona fortuna!

Da solo non ce la faccio. Ma è davvero così?

Tutti noi siamo il frutto dell'incontro di due anime e di due corpi e la condivisione è parte di noi ed è necessaria per un percorso di vita sereno. Quando ci troviamo in difficoltà però spesso pensiamo che gli altri ci possano aiutare e li utilizziamo come stampelle emotive pensando che ci servano per ritrovare l'equilibrio. Non dobbiamo dimenticare che siamo venuti al mondo come individui unici e dentro di noi ci sono tutti gli strumenti che ci servono per affrontare le difficoltà. La vera guarigione non è possibile con stampelle temporanee che prima o poi dovranno allontanarsi, la vera guarigione si ritrova partendo da noi. Può essere un percorso difficile e le persone che ci sono intorno ci saranno sicuramente d'aiuto, ma non pensiamo che la soluzione provenga dall'esterno. In te c'è tutto ciò che ti serve. Impara a fidarti di te.

Parlo quindi sento.

Quando esprimiamo i nostri sentimenti o anche solo pensiamo ai nostri stati d'animo noi utilizziamo un linguaggio che non solo esprime quello che proviamo, ma al tempo stesso lo plasma. E' importante quindi riformulare il modo di esprimerci come primo passo verso il cambiamento. Ogni volta che ripetiamo la frase "non ce la farò mai" dentro di noi risuona l'eco del fallimento e come una profezia che si auto-avvera, allo stesso tempo ci stiamo dirigendo verso il fallimento.

Proviamo a ripetere frasi in positivo, trasfrmiamo il "non ce la farò mai" in "ce la farò sicuramente, anche se ancora non so in che modo". Questo linguaggio di predisporrà all'ascolto di nuove vie per raggiungere la soluzione del problema.

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Nel regno del nulla anche chi non ha niente da dire è una persona importante. Davanti a un buon caffè ti guardo negli occhi, scorgo ogni sottile emozione e questo mi emoziona. Davanti a un buon caffè non posso fingere, se dici stupidate, saprai che lo penso, se sei divertente, scoppierò in una risata che contagerà i due signori del tavolo a fianco, che non hanno potuto fare a meno di sentirmi. Nel regno del nulla le mie emozioni vengono travestite e amplificate oppure scompaiono, ma solo nel regno non si vedono, dentro di me restano. Restano sole e si cibano di loro stesse come cannibali impazziti. Nel regno del nulla nessuno mi salva. Se fossi davanti ad un buon caffè qualcuno potrebbe sedersi al mio tavolo e contagiarmi col suo ottimismo, quello che io non trovo più. Quando mi sentirò pronto ad uscire dal regno del nulla, suonerò al citofono di qualche vecchio amico, sperando che anche lui si senta pronto ad uscire. Faremo un gruppetto di anarchici contro al regno del nulla e andremo a sederci davanti ad un buon caffè, e se rideremo….e se ci divertiremo…ma non resteranno foto di quei momenti perché non ce ne sarà bisogno. E piano piano nasceranno altri gruppetti che usciranno dal regno del nulla, lentamente  un gruppo più grande. Le persone ricominceranno a dirsi cose interessanti e chi non ha nulla da dire ascoltando cose interessanti imparerà a dirle a sua volta. E sarà la rivoluzione e il regno del nulla imploderà ma non farà nessun rumore e qualche superstite di quell’ormai vecchio regno si farà un selfie che sarà la sagoma del senzavolto di facebook.

La Rivoluzione
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